Il Teatro del Maggio ripropone, fuori abbonamento, il ciclo Mozart a Palazzo Pitti, nella Sala Bianca (Firenze). Si tratta di due programmi per un totale di sette appuntamenti dal 24 fino al 31 gennaio, con l’esclusione solo di lunedì 29 gennaio, sempre alle ore 17 (posto unico a 15 euro). I concerti del 24, 26, 28, 31 vedranno, alla guida dell’Orchestra del Maggio, Federico Maria Sardelli, con un programma composto dalla Sinfonia n. 17 in sol maggiore K 129, opera giovanile di Wolfgang Amadeus Mozart, abbinata alla Sinfonia n. 96, Il miracolo, in re maggiore di Franz Joseph Haydn e alla Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 di Ludwig van Beethoven. La sinfonia di Mozart fu scritta dal genio di Salisburgo nel 1772, al suo ritorno dal viaggio in Italia, e ne riporta delle influenze. La sinfonia di Haydn, pervasa da temi ricchi, piacevoli, sereni ed espressivi, è detta Il miracolo a ricordo di un incidente avvenuto a Londra quando fu eseguita la prima volta: subito dopo il bis dell’ultimo movimento, il grande lampadario che illuminava la sala crollò dal soffitto al pavimento senza fare vittime tra il pubblico che dopo un momento di terrore, gridò, appunto, al «miracolo». L’abbinamento di Beethoven a questi due simboli dello stile classico è dovuta al fatto che la sua prima sinfonia è ancora molto legata al loro stile compositivo, soprattutto a quello di Haydn.
I tre concerti del 25, 27, 30 gennaio saranno diretti da Alvise Maria Casellati, che dirigerà come primo brano l’Adagio e fuga di Mozart , tratto dalla sua «Fuga in do minore K. 426». Segue la Sinfonia n. 49 di Franz Joseph Haydn, che è parte di un gruppo di sinfonie detto dello Sturm und Drang, riferibile quindi all’omonimo movimento estetico che cominciava allora a emergere nella letteratura e nell’arte nei paesi tedeschi. A seguire l’Adagio per archi di Samuel Barber, definita dal compositore stesso «la [sua] Sinfonia troppo famosa», i cui toni elegiaci e meditativi ne hanno fatto colonna sonora costante, purtroppo, di alcuni momenti tragici della storia statunitense, uno per tutti l’omaggio per le vittime dell’11 settembre nell’ultima serata dei Proms della BBC nel 2001, e del cinema. Conclude il programma la Sinfonia da camera in do minore per archi 110a, di Dmitrij Šostakovič, trascrizione (operata dal violista e compositore Rudolf Barshay) del «Quartetto per archi n.8 in do minore op.110» ispirato dalla notizia della completa devastazione della città di Dresda nel 1945.
Una delle tre date, il 27, è programmata nel Giorno della Memoria e, alla luce della recentissima nomina a senatrice a vita di Liliana Segre da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Teatro del Maggio dedica alla signora Segre – testimone diretta dell’Olocausto – i tre concerti.